Oggi voglio fare la presuntuosa! Non lo sono mai in realtà,
ma oggi voglio credere che qualcuno si sia domandato come mai non ho aggiornato
il mio blog negli ultimi mesi.
Complice il caldo e la poca voglia di cucinare ne ho
approfittato per fare parecchi giri: ho iniziato con un viaggio nella NY del
primo 900 dove ho conosciuto una donna indipendente e fiera e la parte meno
fortunata della famiglia Tiffany. Tornando in Europa ho fatto un salto in una
Napoli di camorra incontrando l’avvocato Malinconico, uno dei personaggi più divertenti mai conosciuti. Per
poi tornare a Roma, a due passi dalla mia vecchia casa, in un quartiere
cambiato tantissimo negli ultimi anni e che non mi ero mai fermata ad osservare.
Poi sono partita per l’estremo oriente, in un originale Giappone raccontato
attraverso gli occhi di una piccola belga. Mi sono imbarcata su un lento
transatlantico che a cavallo fra l’800 ed il 900 mi ha portato da Londra a New York
insieme ad una donna coraggiosa ed ambiziosa che come molti in quegli anni
seguirà la propria fortuna a San Francisco durante la corsa all’oro. Ho visto
Berlino da una prospettiva inconsueta e l’Amazzonia misteriosa. Infine ancora
New York, perché è una città di cui non ci si stanca mai, per conoscere l’amore
romantico e insensato del grande Gatsby.
Giusto così perché lo sappiate, i miei silenzi sono spesso
fatti di parole scritte da altri in cui mi rifugio quando mi capita di non
trovarne di mie, quando mi capita di avere l’impressione che tutto ciò che
scrivo sia un banale susseguirsi di frasi, o quando non riesco a cominciare
perché non so da quale parte prenderla.
Bhe… ecco… ora sapete com’è andata: ho preferito fare silenzio...
Tornando a noi, anche se in minima parte, ho letto qualcosa
che non dovrebbe mancare fra le letture di una foodblogger che si rispetti (e
non solo): l’ultima fatica di Dario Bressanini, il mio chimico di riferimento,
come non averne uno di questi tempi! ;-)
Chi non lo conoscesse può andare a dare un’occhiata al suo
blog qui. Io lo trovo illuminante! Lo è stato anche leggere “Le bugie nel
carrello”, così come lo era stato due anni fa “Pane e bugie”.
In questo volume sono spiegati in maniera chiara e lineare sia
i piccoli trucchetti di marketing usati da alcune imprese per attirare
l’attenzione dei consumatori distratti, sia alcuni falsi miti che si sono
venuti a creare intorno ad alcuni prodotti come i pomodori pachino, il kamut,
le patate, la biodinamica o il grano Senatore Cappelli.
Sarò ripetitiva ma ho un unico aggettivo: illuminante!
Vi consiglio di comprarlo e di leggerlo soprattutto chi non
ha mai sentito parlare del suo blog “la scienza in cucina” e sono convinta che
anche voi avrete trovato il vostro chimico di riferimento! Chi invece già lo
conoscesse, mi sento di dare un piccolo avvertimento, probabilmente alla lettura
risulterà un po’ ripetitiva perché molti degli argomenti trattati sono già
presenti nel blog… ma vale comunque la pena!
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